La Confcommercio contro la crisi
Confcommercio, spettatore attivo contro la crisi occupazionale
Dalla Confcommercio del distretto di Fabriano, giungono attente analisi e proposte serie contro la crisi occupazionale, che in modo tragico quotidianamente ha investito e investe il nostro territorio.
Il Presidente Bartolozzi e il Dottor. Baldoni, hanno una fotografia esaustiva del contesto sociale, facendo leva su dati precisi che disegnano e chiariscono la realtà. Mi riferisco, allo studio del centro per l’impiego, dal quale si evince come nel 2010 si sia passati da 3.936 a 5.030 disoccupati, rispetto all’anno precedente; tale dato per giunta non comprende le persone cassaintegrate. Inoltre ai dati della Camera di Commercio d’Ancona relativi alle attività negli anni 2009-2010-2011 riferiti ai settori commerciali, ebbene da tale ultimo studio si evince un numero preoccupante, entro 2 anni il 34 % degli esercizi commerciali hanno chiuso.
Questi numeri, non sono solo numeri, dietro di loro ci sono persone, vite, famiglie, e dallo studio attento di questa realtà, proprio grazie anche alla considerazione di tali analisi, la Confcommercio vuole, attraverso il Presidente Bartolozzi, affermare un messaggio chiaro e importante: “ il settore commerciale non può risolvere la crisi economica, dovuta soprattutto alla crisi occupazionale, ma può in sinergia con l’Amministrazione porre le basi per incentivare l’attività economica e motivare i grossi gruppi industriali a non delocalizzare”.
Come visto dai dati, il commercio, non può fungere da ammortizzatore sociale, a seguito della crisi occupazionale dei grossi gruppi industriali locali, però può far tanto, ecco le proposte della Confcommercio:
· Necessità assoluta, è quella di un ripensamento generale del piano regolatore, che consideri e attui una planimetria commerciale, consistente in sostanza in un’ efficace e razionale collocazione degli esercizi commerciali all’interno della nostra città. Ciò determinerebbe una buona concorrenza e un impatto non invasivo dell’attività commerciale sull’assetto cittadino. Sta all’Amministrazione Comunale raccogliere questa considerazione e mostrare quindi lungimiranza.
· Altra priorità è la valorizzazione delle tipicità locali, “perché no un museo dell’elettrodomestico?” , questa è una delle affermazioni del Presidente Bartolozzi, per incentivare l’ Amministrazione insieme al settore commerciale a valorizzare i nostri prodotti: carta, e quindi l’aumento di possibili botteghe della carta , di una valorizzazione effettiva del nostro Museo Della Carta e della Filigrana, e il rilancio dell’Università locale proprio nell’indirizzo d’ingegneria cartaria; i sapori gastronomici , la cappa e l’elettrodomestico come detto. La valorizzazione del loco, necessita di professionalità, per questo sono in avvio numerosi corsi di formazione, proprio indetti dalla Confcommercio stessa.
La nuova frontiera, per non farsi uccidere dalla globalizzazione, sta proprio nel capire e affermare le individualità locali, che se valorizzate a pieno, pongono la globalizzazione al servizio delle realtà locali stesse e non viceversa. La Confcommercio tende a sottolineare positivamente le recenti dichiarazioni del nostro Governatore Spacca, che tendono a coincidere con le proposte appena menzionate, mi attengo al Testo Unico sul commercio, e all’ipotesi di incentivare l’economia fabrianese attuando alcuni sgravi fiscali.
Siamo in un teatro, sul palco c’è la grossa nostra imprenditoria, l’Amministrazione comunale e il settore commerciale rappresentano il pubblico, che dovrebbe valorizzare il territorio, applaudendo gli attori sul palco, per farli rimanere proprio su quel palco così importante. Ciò però è frutto della maturità, maturità degli imprenditori locali, che dovrebbero capire che prima di essere imprenditori, sono anche loro, delle persone.
Andrea Giombi
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